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Cos'è l'Osteopatia?

Definizione del dizionario medico Dorland (1957)

"L'osteopatia è un metodo terapeutico ideato da A.T. Still, basato sul principio che il corpo è capace di fabbricare dei rimedi propri contro le malattie, quando le sue relazioni strutturali sono normali, la sua nutrizione è buona ed è inserito in un buon ambiente".

Dallo"Scope of Osteopathic Pratice in Europe SOPE, Brussels, European Federation of Osteopaths"(ed.) 2010.

"La medicina osteopatica è una professione di assistenza sanitaria di primo contatto (primary contact healthcare profession) che diagnostica e tratta le disfunzioni della mobilità dei tessuti corporei che influenzano lo stato di salute. La medicina osteopatica promuove la salute, il recupero e la prevenzione di sintomi ricorrenti attraverso il suo trattamento non chirurgico, non farmacologico."


L'Osteopatia è una metodica terapeutica manuale che si basa sulle conoscenze fondamentali della medicina tradizionale (Anatomia, Fisiologia, Neurologia, ecc...).

Questa pratica terapeutica prevede un'accurata valutazione della stato di salute del paziente con la stesura di un'anamnesi dalla quale trarre i presupposti per impostare un corretto piano di trattamento. Questa terapia non prevede l'uso di farmaci ma si avvale di manipolazioni e manovre specifiche che interessano l'apparato neuro-osteo-muscolare e viscerale.

Il presupposto sul quale si basa la pratica osteopatica è la ricerca della causa del sintomo che deve essere considerato un segnale di allarme del quale trovare l'origine con una visione olistica del corpo umano.

 Dal "World Osteopathic Health Organization" (WOHO)

"L'osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sanitaria che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento.

Rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: pone l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo e sulla tendenza intrinseca del corpo ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico viene visto come influenza facilitante per incoraggiare questo processo di auto-regolazione.

I dolori accusati dai pazienti risultano da una relazione reciproca tra i componenti muscolo-scheletrici e quelli viscerali di una malattia o di uno sforzo..."

 "Nel 2002 l'osteopatia viene riconosciuta dall'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - a titolo di partecipazione al mantenimento della salute e inserita tra le Medicine Non Convenzionali...."

(da http://www.tuttosteopatia.it/).

Cos’è?                                                                                                 (fonte ROI Registro Osteopati d'Italia)

L’Osteopatia è una filosofia metodologica manipolativa diagnostica e terapeutica che in Italia viene compresa tra le MNC. Nasce alla fine dell’ottocento negli Stati Uniti. Il suo fondatore, un medico americano di nome Andrew Taylor Still, seguì un cammino differente rispetto ai suoi colleghi contemporanei, sia nello stile di vita che nella ricerca di nuovi modi di trattare la malattia. I risultati di questa ricerca lo portarono, in opposizione per quei tempi, ad un’alternativa manuale rispetto all’abitudine di somministrare ai pazienti grandi quantità di farmaci.

Il principio alla base della ricerca osteopatica, ed il suo sviluppo successivo, lega la salute ed il suo mantenimento al movimento sia intrinseco che estrinseco del corpo umano, sintetizzato nella frase “la vita è movimento, il movimento è vita”, che raccoglie la sintesi della sua ricerca evolutiva e afferma che attraverso la qualità del movimento è possibile indagare la qualità della vita.

Nella qualità della dinamica con cui il sistema si esprime, si leggono gli attriti nell’impossibilità di interazione tra la persona e l’ambiente circostante. Tutti i presupposti alla base di questa affermazione implicano la possibilità cinetica interattiva dall’ambiente sugli schemi organizzativi interni al sistema e la conseguente possibilità di modificarne le dinamiche per favorire una miglior relazione ambientale.

L’operatore osteopata è la parte ambientale in gradi di interagire, in senso correttivo, mediante tecniche specifiche che utilizzano il medesimo linguaggio cinetico del sistema corporeo. Still intuì la relazione tra l’equilibrio funzionale del corpo umano e la sua naturale tendenza verso la salute e l’autoguarigione affrontando i sintomi specifici inquadrati in una componente olistica indirizzata all’intera persona.

La metodologia analitica e terapeutica in ambito osteopatico si basa sul principio di relazione tra struttura e funzione, l’obiettivo del trattamento manipolativo osteopatico è il ripristino della mobilità fisiologica, con un conseguente miglioramento del metabolismo tessutale analizzando l’interconnessione e l’influenza reciproca tra i sistemi corporei; in particolare il sistema muscolo-scheletrico, in quanto strumento della vita di relazione ed espressione dello stato di salute.

La professione osteopatica si dimostra efficace sia nell’ambito preventivo che di mantenimento dello stato di salute, oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di molte affezioni patologiche.

La metodologia osteopatica consente di realizzare e mantenere il funzionamento dell’individuo armonizzando la sua componente corporea interna integrata con le relazioni ambientali circostanti, ripristinando, sostenendo e rafforzando le capacità intrinseche dell’individuo in risposta alle sollecitazioni sia di carattere metabolico, che meccanico, che ambientale.

Tutto quanto è vivo è in grado di convertire energie, svolgere funzioni, contrastare le influenze ambientali e manifestare in questo tutte le capacità connesse a mantenersi in buona salute.

L’Osteopatia ricerca le restrizioni di mobilità presenti nel sistema corporeo attraverso tecniche specifiche mira al ripristino della mobilità normale o, in caso di patologie invalidanti, la mobilità residua, esclusivamente utilizzando tecniche manuali ed escludendo qualsivoglia farmaco, o mezzo chirurgico.

L’osteopata, mediante specifiche valutazioni discriminatorie non invasive, analizza il movimento nel pieno rispetto delle conoscenze anatomofisiologiche e ne discrimina la qualità individuando le eventuali controindicazioni al trattamento.

Valutata e studiata la mobilità complessiva del corpo e quella più specifica delle sue singole parti,individua le restrizioni dei movimenti fisiologici ed imposta un trattamento, avvalendosi di proprie e caratteristiche tecniche manuali.

 Concetti e principi dell’Osteopatia

La filosofia osteopatica nei suoi principi considera l’essere umano quale unità individuale la cui struttura, funzione, mente e spirito sono mutuamente e reciprocamente interdipendenti.

L’osteopatia, studiando il movimento del corpo umano e delle sue singole parti, si prefigge di arrivare a comprendere, interpretare e interagire con i meccanismi che, dinamicamente, influenzano positivamente o negativamente gli aspetti anatomo-funzionali. Tale conoscenza viene desunta dall’osservazione e dall’approccio manuale, supportati e confortati dalla ricerca scientifica.

Il principio olistico dell’unità corporea e dell’interazione di ogni singola parte con l’insieme costituisce il fondamento dellacultura osteopatica.

La qualità del movimento in tutte le sue forme rispecchia la qualità della vita e della salute. Il corpo, attraverso complessi sistemi di regolazione, provvede ad instaurare, automaticamente, in risposta ad insulti anatomo-funzionali, meccanismi di compenso che, inevitabilmente, sono pregiudiziali alla correttezza cinetica delle sue parti.

La valutazione delle modalità di questa interazione, attraverso l’analisi delle caratteristiche funzionali e di mobilità delle singole componenti, è alla base del concetto prettamente osteopatico di “omeostasi meccanica” dei tessuti corporei, presupposto imprescindibile per il riconoscimento e l’identificazione di condizioni cinetiche suggestive di potenzialità lesiva latente oppure immediata.

L’osteopata deve continuare affinare le proprie conoscenze al fine di rendere sempre più pronta ed efficace la scelta applicativa e discriminativa del suo trattamento. Analizzando i movimenti corporei, evidenzia le limitazioni di mobilità delle singole articolazioni, considera le specifiche qualità del movimento e gli schemi posturali adottati dal paziente. Successivamente agisce manualmente, con interventi correttivi proporzionati al singolo decifit funzionale, atti a ristabilire condizioni di mobilità più fisiologiche.

Lo stimolo meccanico conseguente al trattamento manipolativo osteopatico agisce sulle capacità reattive intrinseche residuali dell’individuo, sollecitando gli adeguamenti metabolici e funzionali dell’organismo fondamentali ad una ripresa del movimento.

Le prescrizioni medico-farmacologiche e l’attività medico-chirurgica trovano nella metodica osteopatica un supporto atto a ridurre, attraverso il solo trattamento manuale, rispettivamente costi e tempi di somministrazione e disabilità residue.

L’Osteopatia, avvalendosi dell’applicazione manuale di un concetto olistico di mobilità, mira al ripristino del mantenimento dello stato di salute e di benessere dell’uomo.

Il corpo umano costituisce un’unità funzionale in cui i singoli apparati si fondono, si uniscono energicamente in un contesto di unicità ed interdipendenza. Una postura scorretta, le sequele cliniche meccaniche di un evento morboso o di un trauma, generano spesso una riduzione della mobilità di una o più strutture corporee, divenendo così responsabile di un aggravio funzionale per l’organismo.

La restrizione dei movimenti influenza, spesso provocando danni significativi, la naturale fisiologia dei tessuti; l’organismo risponde con adattamenti compensatori che, nel tempo possono predisporre l’insorgenza di dolore o di vere e proprie sindrome funzionali invalidanti.

L’intervento osteopatico mira a riequilibrare manualmente struttura, funzione e postura individuando, per quanto possibile, le limitazioni del movimento segmentario e, di conseguenza,complessivo.

Il grado di mobilità recuperato si traduce così in uno stimolo riorganizzativo ed in una ridistribuzione delle sollecitazioni meccaniche; ne consegue una riduzione degli stress articolari, minor fatica e maggior benessere peri tessuti dell’organismo.

 Tecniche e trattamento

Le tecniche ed il trattamento osteopatico sono interagibili, ma non sono sovrapponibili, a quelli di altre figure professionali operanti in ambito socio-sanitario, e tendono ad un sostanziale riequilibrio funzionale, non mirato alla semplice soppressione del sintomo.

Le sinergie tra Osteopatia ed altre figure professionali sanitarie hanno spesso permesso di ridurre tempi e costi relativi al trattamento di affezioni e disagi che, a volte, non trovano risposte soddisfacenti da altri mezzi terapeutici.

L’osteopatia viene utilizzata, in particolare, per la cura delle affezioni dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico, ma si rivela spesso efficace, sia in termini di trattamento che di profilassi delle complicanze, in molti altri disturbi funzionali di carattere posturale, viscerale e psicosomatico la cui eziologia consenta, sia una gestione osteopatica autonoma, che la collaborazione multidisciplinare con altre figure professionali.

L’analisi funzionale osteopatica ed il conseguente percorso metodologico deduttivo con l’affermazione di una strategia finale di trattamento nulla hanno a che vedere con la diagnostica medica, poiché si avvale, sia di una diversa metodica valutativa che di un linguaggio e di una interpretazione propri.

E’ da sottolineare come la raccolta delle informazioni inerenti la storia funzionale e clinica del paziente non miri ad una conclusione diagnostica, di naturale pertinenza medica, bensì all’esclusione di aspetti patologici che costituiscano controindicazone al trattamento osteopatico.

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